Inaugurato l’11 aprile 2015 nei locali dell’ex chiesa di Santa Maria, il museo archeologico di Antinuum è intitolato alla città antica e ai municipium antinate Domenico e Francesco Ferrante, ovvero i primi ricercatori e conservatori dei reperti.
Grazie al contributo della Regione Abruzzo, della Soprintendenza archeologica, dell’amministrazione comunale e di alcune associazioni locali, è stato possibile ospitare il museo all’interno della chiesa sconsacrata in seguito a un lungo periodo di lavori di restauro e di adeguamento (dal 2004 al 2011). Un ex voto in terracotta, corredi di sepolture provenienti dal sito dell’area artigianale di Capistrello, ceramiche da mensa tardo repubblicane originarie del borgo medievale civitano, una statuetta proveniente da Corcumello realizzata in bronzo e raffigurante Daiana, monete e vasellame dei siti del santuario marso di Terravecchia e di Porta Campanile vengono ospitati nel museo. Questi reperti risalgono a un periodo storico che va dal III secolo a.C. al III secolo d.C.
E ancora sono esposte nello spazio museale le epigrafi di diversi cippi funerari di epoca imperiale della località La Caùta, are funerarie che presentano le dediche a Furia Sabina Tranquillina e ad Angizia, una stele-porta tombale emersa in località Le Rosce – Santa Restituta a Morrea Inferiore nel 1971. Infine, è possibile visitare anche una riproduzione stampata del bronzo di Antino. Il museo ospita occasionalmente video-conferenze o mostre dedicate alla scuola dei pittori scandivani di Zahrtmann che nell'Ottocento dimoravano nella Valle Roveto e in particolar modo a Civita d'Antino.