Meta del grand tour dei pittori danesi e porta sulla Valle Roveto per migliaia di artisti: Civita d'Antino, conosciuta anticamente come Antinum, è stata una delle città più importanti del territorio nell'Impero Romano quando proprio in paese si trovava un municipium. I resti degli edifici romani sono ancora visibili in alcuni scavi archeologici meta oggi di numerosi turisti.
Il suo picco più importante arrivò però nell'Ottocento quando, dopo un grave crollo dei residenti, Civita d'Antino ebbe una nuova primavera grazie ai tanti artisti che dai paesi dell'Europa dell'Est arrivavano nella Valle Roveto e scelsero proprio Civita come punto di riferimento. Nell'Ottocento furono tanti gli artisti che dimorarono a Civita per dipingere "en plein air" la Valle Roveto lasciando tracce non solo nelle tele ma anche nei vari palazzi dove dimorarono.
A causa poi del terremoto del 1915 Civita subì forti danni, ancora oggi visibili, e lentamente tornò a vivere. Passeggiando per le stradine del centro storico è possibile vedere ancora oggi le tracce lasciate a palazzo Ferrante, o nella pensione Cerroni, dai pittori danesi e in particolare da Christian Zahrtmann.
Chi arriva a Civita non può non ammirare, oltre alla natura incontaminata, il cimitero monumentale napoleonico che venne realizzato nei primi dell'800 fuori dalle mura cittadine, ma anche la Torre dei Colonna con la casa natale di San Lidano di cui sono visibili ancora oggi i resti e la chiesa di Santo Stefano che venne fortemente danneggiata dal terremoto del '15 e poi ricostruita a metà del Novecento con delle linee barocche.
L'antica Antinum è stata negli anni meta del Grand Tour dei pittori danesi che arrivavano nella Valle Roveto per dipingere en plein air.